Non si può non parlare di follia senza pensare subito a qualcosa di negativo. Vi è tuttavia una dignità nella follia che va presa in considerazione e che la rende un elemento importante per la nostra salute mentale tanto quanto le è la ragione
Dott. Massimo Morgione
Alice: Secondo te sono diventata matta?
Charles: Ho paura di si. Sei matta, svitata.
Hai perso la zucca. Ma ti rivelo un segreto:
tutti i migliori sono matti.
(Dal film Alice in Wonderland)
Un’Annosa Questione
È uso comune dare del folle a chi si pensa sia diverso o strano, come se il termine follia fosse un modo per marchiare chi non è “normale” agli occhi della società.
Ma cos'è davvero la follia? E chi è il folle? Una volta si è detto al riguardo:
“La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare la ragione quanto la follia”
(Franco Basaglia)
Partendo da questo assunto si può affermare che non esiste chi è folle e chi no; esistono solo persone che possono essere più o meno folli rispetto a noi.
La follia e le altre condizioni psicologiche (depressione, mania, paranoia ecc.) non sono da considerarsi come un “tutto o niente”, non sono come un virus, un tumore o una malformazione genetica che o ce l'hai o non ce l’hai. Anche se a gradi di intensità diversi tutti siamo un po’ depressi, un po’ narcisisti, un po’ borderline, un po’ paranoici, un po’ ipocondriaci e così via. Siamo sinceri, chi non ha mai affrontato giornate in cui si è sentito “un po’ depresso”? Chi non ha mai voluto rompere qualcosa in un momento di rabbia? Chi non ha qualche fobia esagerata per qualcosa? Tutto questo ci rende dei matti? No, ci rende semplicemente umani. In noi c’è tanto il bello quanto il brutto, tanto la ragione quanto la follia.
L’Ambiguità Della Follia
“Follia” è un termine che evoca da subito qualcosa di negativo, assurdo e denigratorio. Ma cosa significa davvero questa parola? Per rispondere a questa domanda si può partire dall’etimologia del termine:
Folle→ dal latino Follis (vuoto, pallone pieno d’aria) o dal verbo latino Follere (muoversi di qua è di là)
Ma che relazione c’è tra il vuoto e l’aria con il concetto di follia? Secondo gli antichi romani, la testa del folle era vuota di senno e ripiena di aria, ovvero piena di qualcosa di leggero che rende la persona spensierata e libera come un palloncino che fluttua nel vento. Tuttavia, anche l’etimologia del termine non aiuta a dare una definizione completa dell’argomento. La follia è un concetto che muta nel tempo a seconda del tempo e dello spazio. Per gli antichi romani, ad esempio, era normale leggere il futuro nelle interiora di animali. Questo comportamento nella società attuale sarebbe certamente ritenuto folle.
Di contro, oggi è considerato normale e giusto che tutti abbiano diritto al voto, cosa che nell’antica Roma imperiale sarebbe stato considerato assurdo. Il cambiare nel tempo e a seconda della società complica le cose e rende difficile definire cos’è la follia.
Ma è forse in questa sua natura mutevole la chiave del suo significato. Non è un concetto rigido e universale, noi decidiamo che cosa è folle e cosa non lo è. Comunque una costante c’è, ed è che la follia rappresenta un particolare modo di stare al mondo. Più questa modalità diverge da quello che è considerato normale, più la persona viene considerata folle e non si può negare però che ognuno di noi possieda un particolare modo di essere.
La Follia Di Tutti I Giorni
La follia è un’amica che ci accompagna da quando nasciamo e ci resta a fianco tutta la vita. La possiamo trovare in molti aspetti comuni della nostra vita.
Si pensi alla superstizione. Uno specchio rotto, un gatto nero o il numero 17. Che nesso causa-effetto avrebbero con ciò che ci accade? Nessuno, verrebbe da dire. Eppure, anche in minima parte, tutti siamo un po’ superstiziosi, tutti abbiamo qualche piccolo gesto o modo di fare scaramantico. Eppure la superstizione, per quanto assurda è comunque largamente accettata come espressione tipica di una cultura o società, rendendola quindi una sorta di follia “accettata”.
Si pensi all’amore. L’innamoramento un’emozione che ci rende più leggeri, più spensierati e in alcuni casi anche più incoscienti. È difficile stare con i piedi per terra e pensare razionalmente quando si è persi nell’amore. Leggerezza, spensieratezza, incoscienza e distacco dalla realtà…non sono forse caratteristiche tipiche del folle? Non a caso si dice “amare alla follia”, una forma di follia che tutti almeno vorremmo provare.
Si pensi all’immaginazione, il distaccarci dalla realtà e dal senso comune per pensare fuori dalla logica ed entrare nel mondo dell’assurdo dove tutto è possibile. Senza la follia non avremmo l’immaginazione e senza l’immaginazione non ci sarebbe arte, per l’uomo la forma più alta di espressione della propria identità e cultura.
Si pensi alla scienza. Molte conquiste scientifiche che oggi diamo per scontate sono partite da sogni ritenuti all’inizio folli. L’automobile, l’aereo, i razzi spaziali, la televisione, il computer, gli smartphone… all’inizio erano visti con sospetto e scherno. Non avremmo nulla di tutto ciò senza un buon mix tra genio scientifico e follia visionaria.
L’Utilità Della Follia
Il luogo comune è che l’uomo razionale è sano, il folle invece un malato. Ma la follia non è qualcosa di estraneo alla salute anzi, ne è una prerogativa fondamentale. Pensiamo al benessere psicologico come ad una bilancia: da un lato la ragione che ci fa essere pensatori, cauti e realisti; dall’altro la follia che ci regala spensieratezza, creativa e passione.
Finché c’è contrasto tra queste due forze c’è benessere mentale. Senza la ragione si cade in preda ad una pazzia pericolosa tanto per noi quanto per chi ci sta attorno. Senza follia si è freddi, incapaci di sognare e di lasciarsi andare. Non è pertanto la follia ad essere patologica in sé, quanto piuttosto la sua totale assenza.
Conclusione
Dire cosa sia la follia non è facile. Il concetto stesso tende a rimandare a qualcosa di assurdo e difficile da capire secondo il senso comune. È un termine la cui accezione cambia al mutare del tempo e dello spazio. La si può considerare la controparte della ragione ed insieme ad essa è indispensabile per il nostro equilibrio psichico.
Perché ci sia salute mentale non ci si deve sbilanciare troppo né da una parte e né dall’altra. Troppa follia ci fa perdere il contatto con la realtà. Troppa ragione rende la vita grigia e fredda.
In sintesi, la follia non è qualcosa da demonizzare, è solo un modo particolare di essere al mondo che caratterizza tutti noi in forma e misura diversa e senza la quale non saremmo ciò che siamo.
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